VUOTI di Stefano Laboragine



Un uomo, il suo appartamento, le sue abitudini quotidiane che delineano la routine di una vita che soffoca l'esistenza, una lettera e una valigia pronta.
Il corto è dedicato "A tutti quelli che, in un'epoca in cui il coraggio sembra essersi disperso assieme alla speranza, hanno ancora la forza di riempire i "vuoti" di vita nuova".

Regia di Stefano Laboragine.
Con Fiorenzo Fiorito.
Soggetto di Stefano Laboragine.
Sceneggiatura di Stefano Laboragine e Fiorenzo Fiorito.
Assistente alla regia Matteo Paganella.
Edizioni Yudi Rosero.
Fotografia Stefano Laboragine;
Produzione Cratere Centrale;
Montaggio Stefano Laboragine.
Post produzione Betamat Multimedia.
Musiche: Nicola Piovani, Umberto Bindi.

(durata min.10). Italia 2013©

CAVALLI, PASSIONE, BELLEZZA: UN RANCH NEL CUORE DELLA BASILICATA di Stefano Laboragine

                    Che la Basilicata sia un territorio ricco di fascino e suggestioni, è un leitmotiv che gli stessi lucani amano proferire con mesta sincerità, e mai con spocchia campanilistica, a chi giunge da altre regioni.
E’ un modo di mantenere inalterato il sentimento per un luogo, per una Terra che, alle criticità storiche del Mezzogiorno, alle piaghe mai curate di una popolazione desiderosa di lavoro e alle ferite inferte molto spesso da una politica disattenta e incapace, non riesce a rinnegare né tantomeno a rifiutare i sentimenti per una regione dalla quale molto spesso si è costretti a fuggire, per non morire solo di bellezza.  I lucani sono gente che conosce l’umiltà, il sacrificio e le rinunce, da sempre abituati a impugnare valigie verso altri approdi. Ma, per fortuna, c’è chi si ostina al destino originario dell’essere nato al Sud e mette in gioco le proprie capacità, le competenze – spesso eccellenze – la cultura, cercando di inventare o reinventare il modo di utilizzare le valigie solo per le vacanze, senza rinunciare alla propria dimora, al “luogo” natio.   E tanti sono gli esempi, tante le storie “belle” che si possono incrociare andando in giro senza una meta precisa per le strade della Basilicata. Io ne ho conosciute molte e mi entusiasma l’idea che altre ancora possano entrare nella raccolta delle mie scoperte.
Una di queste storie l’ho “raccolta” questa estate in una località che si chiama contrada Molino di Capo, a pochi metri dal lago Pantano di Pignola e a pochi chilometri dal capoluogo. Al “Ranch Riviezzi” ci si arriva dopo aver costeggiato la riva del lago e ad accoglierti, prima ancora della cortesia e dei sorrisi dei proprietari, c’è il nitrito degli appaloosa: una razza di cavalli originaria del Nord America. E allora la fantasia riporta subito ai western visti da bambino e amati da adulto dove, questi singolari cavalli chiazzati cavalcati dagli indiani d’America, rincorrevano il bisonte. Al Ranch c’è il signor Francesco Riviezzi, ideatore proprietario e istruttore di questo bellissimo posto dove si alleva l'esclusiva razza e dove si può provare l’emozione di cavalcarne uno dei tanti che: “amiamo come fossero di famiglia”, mi dice Vito, uno dei figli di Francesco, giovanissimo campione regionale nel 2001 nella disciplina del BarrelRacing. Vito con Vincenzo, suo fratello, e il resto della famiglia amano i cavalli più di ogni altra cosa, il legame che hanno con loro è l’anello di congiunzione con il territorio che li circonda, immersi tra la Riserva Naturale Regionale Oasi WWF, che si trova in un sito d'importanza comunitaria, in una zona di protezione speciale, e le pendici del suggestivo borgo di Pignola. Qui l’aria sa di buono, non lascia in bocca l’amaro che si assapora nelle grandi città, e i cavalli luccicano per la cura che sapientemente i tre “cowboy” lucani gli dedicano ogni giorno, prima di farli cavalcare ai frequentatori entusiasti che arrivano fin qui per trascorrere qualche ora di serenità sul dorso degli appalosa, nei sentieri dedicati alle passeggiate. E poi ci sono loro: i bambini che, dopo la famiglia Riviezzi, amano incondizionatamente questi esemplari equini di rara bellezza. Per i più piccoli ci sono i corsi per imparare a condividere il passo dei cavalli, a scoprirne i segreti di quello che per molti viene considerato - assieme a pochi altre specie - un animale capace di sentimenti.
Insomma al Ranch Riviezzi ho conosciuto un’altra pagina della Basilicata che merita di essere raccontata e mi convinco sempre più che i lucani hanno ben allacciato il cuore al cervello, proprio come la sella sulla groppa degli  appaloosa.