SUL FILO DI LAMA



Non sempre il talento delle persone viene pienamente riconosciuto e gratificato. Sì, viviamo in una società corrotta, lo so, fatta di "caste" (io preferisco chiamarle cosche e non per ironia) dove prevale il più forte non perché è tale in termini di professionalità, capacità e impegno, ma solo per via di legami più o meno stretti "con chi può",con chi promette e mantiene, con chi fa della meritocrazia un dettaglio trascurabile in questo Paese che ne estranea per intero il significato. Marcellino Lombardi è un giovane autore e un mio carissimo amico che scrive da sempre, e da sempre lo sa fare. Marcellino ha molte storie, alcune vissute in prima persona altre interpretate, che racconta con una raffinata e arguta capacità letteraria. Le storie che narra in brevi racconti, tracciano un profilo amaro e reale della nostra Italia contemporanea, in alcuni profetizzando addirittura situazioni attuali. Il tutto viene scandito con uno stile ironico e tagliente che sublima il paradosso e non può trattenere le risate del lettore che però, terminato il libro, deve necessariamente portarsi dietro le amare verità che Marcellino ha saputo tracciare. Il libro è da poco uscito per la casa editrice Nuovi autori e vi consiglio vivamente di non farlo mancare nella vostra libreria. Questo post non vuol essere un partigiano panegirico nei confronti di un fraterno amico, quanto piuttosto la testimonianza di come, a volte, anche chi non porta impresso sulla carta d'identità cognomi blasonati e non conosce caste, può riuscire a lasciare delle proprie passioni, del proprio talento il segno.

Auguri Marcè.
Stefano Laboragine