A PRANZO CON MARX. di Stefano Laboragine - labo'


Quando una cultura non possiede le virtù della vita capace di progettare il futuro, diventano virtù anche quelle di una vita in declino: si può così, nel tramonto, prolungare la parabola della creatività e consentire che ancora un segno sia lasciato sulla terra. "Decadenza" può designare, negativamente, il processo di degradazione della civiltà, di disgregazione dei valori su cui essa si è originata, di perdita della sua unità organica. Non ricordo quale psicologo (reminescenze di letture abbandonate sul comodino per mesi, troppo inquietanti per facilitare il sonno), credo francese, sosteneva che, nelle fasi di decadenza, come la vita non risiede più nel "tutto", anche lo stile nell'arte decadente dissolve l'unità dell'opera: la pagina si separa dal testo che la contiene e la giustifica, poi la stessa pagina si decompone, rendendo autonoma la frase che, a sua volta, toglie ogni vincolo alla parola, lasciandola nella sua totale indipendenza, completamente separata dal contesto di cui fa parte (sarà un esempio valido? boh...). Lo stile del declino è una "anarchia" di parti disarticolate, lontane dall'origine e prive di fondamento, che impedisce all'opera di testimoniare la verità e ne spezza il legame vitale con il mondo. Spesso mi trovo sull'isola senza mare del declino: decadenza assoluta.

4 commenti:

  1. Questo è il mio preferito della terza fase Labò. È già finito? Non vedo l'ora di vederlo dal vivo. Soprattutto alla luce delle riflessioni che lo hanno generato e motivato.

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  2. Questo è il mio preferito della terza fase Labò. È già finito? Non vedo l'ora di vederlo dal vivo. Soprattutto alla luce delle riflessioni che lo hanno generato e motivato.

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