Considero il mio lavoro una pura espressione di ordine mentale otticamente percepibile: visualizzazioni di pensieri, senza alcun riferimento esteriore alla natura, o volontà di trasformazione della stessa; senza cioè l’intervento di un processo di astrazione. In questo momento, facendo riferimento al dipinto, è sopraggiunta nella mia ricerca la necessità di richiamare, di rimettere in discussione il segno della PITTURA-PITTURA, della pittura nel senso stretto del termine, la pennellata, la sfumatura; richiamare in azione lo stato d’animo e le sensazioni, e dove, si sa, agisce anche l’impulso di distruzione, il gusto della contraddizione. Cosicché nelle mie opere più recenti il segno dell’immediata urgenza espressiva contraddice l’intenzione progettante, il segno “linguistico”, le campiture impersonali, lo sforzo teso a mantenere l’ordine, il rigore acquisito. Nel mio pensiero è sempre stato presente il desiderio di MUTAZIONE, senza però tralasciare di perseguire una identificabile CONTINUITA’.
JOB LUNCH di Stefano Laboragine - labo'
Considero il mio lavoro una pura espressione di ordine mentale otticamente percepibile: visualizzazioni di pensieri, senza alcun riferimento esteriore alla natura, o volontà di trasformazione della stessa; senza cioè l’intervento di un processo di astrazione. In questo momento, facendo riferimento al dipinto, è sopraggiunta nella mia ricerca la necessità di richiamare, di rimettere in discussione il segno della PITTURA-PITTURA, della pittura nel senso stretto del termine, la pennellata, la sfumatura; richiamare in azione lo stato d’animo e le sensazioni, e dove, si sa, agisce anche l’impulso di distruzione, il gusto della contraddizione. Cosicché nelle mie opere più recenti il segno dell’immediata urgenza espressiva contraddice l’intenzione progettante, il segno “linguistico”, le campiture impersonali, lo sforzo teso a mantenere l’ordine, il rigore acquisito. Nel mio pensiero è sempre stato presente il desiderio di MUTAZIONE, senza però tralasciare di perseguire una identificabile CONTINUITA’.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
cioè nel senso che in questo momento vuoi levare la pennellata dalla tela?
RispondiEliminati capisco bene?
cioè date due possibilità, (almeno quelle che vedo):
a)di far muovere l'occhio all'interno della tela così che, quasi sorpreso, si trovi ad andare e venire tra il gioco per quello che è (l'intrecciarsi delle pennellate, la pittura-pittura, se ho capito bene) e l'illusione che le pennellate creano e
b)non distrarre l'occhio dall'immagine complessiva globale, l'impressione, (se non con l'inevitabile esposizione delle grandi e, per così dire, gridate aree di colore formanti l'immagine)
tu cerchi la seconda?
Grazie della visita e dei complimenti che contraccambio.
RispondiElimina(In ritardo...)
RispondiEliminaNon vuol essere proprio un eliminare la pennellata dalla tela, quanto piuttosto "ingannare" gli occhi dalle tracce del pennello, non per annullare del tutto la pittura ma per renderla più assoluta, più o meno libera dal segno. Rispetto alle tue due opzioni, io cerco di collocarmi in mezzo: "far muovere l'occhio all'interno della tela" evitando al contempo di distrarlo "dall'immagine complessiva globale".
Pittura per pittura, compagno Labo, ti regalo un vortice. Me lo restituisci in colori?
RispondiEliminadal mio corpo
- pelle tagli e guasti –
solo preghiere
la sera
e meringhe
che dettano
per scrollarmi dalla polvere
del fuori
sul mio corpo
- edera cenere e silenzio
solo il tuo
la sera
a togliermi il dolore
dagli occhi
e dal bilico di lutto
che a volte mi sono
i pensieri
col ventre dolce
capace :di futuro
di innamorarmi
di un nome
nato dal nostro
di quei rosati
tramonti
che si aprono come vene
dei polsi
allo scorrere della mia lingua
Grazie mille per la visita sulle mie pagine. Non posso che farti i complimenti per le tue, hanno pizzicato le corde delle mie emozioni. Soprattutto con Erri De Luca che continuo a sfogliare ricevendone, ogni volta, sorprese. Adesso sono alle prese con il suo dialogo con l'alpinista Nives Meroi. Mi piace il suo rapporto con la montagna di assoluta purezza e mi piace pensare che anche la mia vita sia tutta una salita e una discesa. Adesso sono in piena discesa ma, come dice Erri, "è lì che si vede la bravura di uno scalatore".
RispondiEliminaA presto, Barbara
fantastico
RispondiElimina